domenica 5 marzo 2023

DICO ANCH'IO LA MIA SUL VOTO....

Per cercare di interpretare l'esito elettorale utilizzerò il modello in negativo di matrice fallibilista, vale a dire cosa ci dicono le preferenze degli italiani che NON sono andate ad alcuni partiti, per via di atteggiamenti di rifiuto, disinteresse, scarso appeal o poca attrattività degli argomenti propagandistici utilizzati nella campagna elettorale dai "perdenti" (in termini "tecnici" si tratta di un tentativo di abduzione o retrodeduzione in negativo, perchè le preferenze in positivo andate ai vincenti sono meno deducibili dai dati e perché di perdenti c'è ne sono in entrambi gli schieramenti).

Ecco la hit parade dei temi meno gettonati dagli italiani che si possono dedurre dai voti non dati. 

1-in testa ai rifiuti c'è l'agenda Draghi, come già sottolineato da molti, e di riflesso l'argomento colpevolizzazzante verso chi ha fatto cadere il governo (nell'atteggiamento degli elettori che hanno punito la lega ha prevalso l'avversione al governo/agenda Draghi ovviamente) 

 2- idem per la campagna allarmistica sui rischi di nuovo fascismo per l'eventuale vittoria della destra, che non ha mobilitato gli astenuti di sinistra, come sperato dal fronte progressista, e lasciato indifferenti chi ha premiato FdI 

3-l'altro allarme snobbato, è quello ecologico per il risacaldamento globale, che nonostante l'enfasi giornalistica sulle manifestazioni del venerdì non ha portato un solo voto giovanile ai portabandiera della sinistra ecologista 

4-la rivendicazione dei diritti civili come lo jus soli, le scelte etiche correlate al fine vita, il riconocimentoe e la non discriminazione la varie minoranze, per non parlare dei migranti, non ha certo mobilitato le masse a favore di chi lo promuoveva e rivendicava come priorità. 

5- forte è stata anche l'allergia verso tre governi a composizione ambigua, artificiosa e pasticciata, non "designati" dagli elettori, in particolare per il carattere tecnico di quello Draghi, specie nell'area leghista (ne tratta oggi Serra nella sua amaca, giuro che non l'avevo ancora letta) 

6-infine correlato al punto precedente non ha fatto presa il biasimo, verso chi ha fatto cadere Draghi, per la mancata conclusione della legislatura, a fronte della richiesta di tornare ad ascoltare la "voce" degli elettori (argomento caro sia a FdI sia alla componente di centrodestra del governo e contraddetto dal suo sostegno a Draghi, per una dissonanza cognitiva che ha pagato solo la lega e non FI). 

 La questione ukraina ha avuto un impatto abbastanza "neutro", nel senso che non ha attirato voti verso il PD ne' verso l'opposizione salviniana alle sanzioni, ma in compenso ha favorito il travaso dei voti ex leghisti verso FdI, per le sue rassicurazioni atlantiche e filo ukraine. La doppia preferenza positiva/nagativa più evidente si è manifestata, da un lato, nell'avversione a modificare il reddito di cittadinanza che per la sua posizione ambigua ha penalizzato la sinistra mentre, dal lato positivo, la difesa a spada del RDC ha propiziato il "trionfo" del M5S nelle regioni meridionali. 

Le interazioni tra queste motivazioni in negativo hanno avuto un diverso impatto in relazione ai vari contesti geografici e socio-economici. I punti precedenti sono pure deduzioni ipotetiche SENZA ALCUN giudizio di valore circa i "dati di fatto" dei numeri, OVVIAMENTE! Le opinioni e i giudizi riguardano ora il "che fare", a fronte di questo panorama "negativo"....

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