mercoledì 1 marzo 2023

ECCO PERCHÉ HA VINTO ELLY....

La Schlein ha vinto perché ha portato a votare quella residua parte di elettori che nonostante i disastri delle ultime gestioni era ancora leale e disponibile a partecipare al gioco democratico. Come in risposta allo slogan maoista che a suo tempo presciveva di "sparare sul quartier generale", il popolo PD in sonno dalle elezioni ha risposto all'appello della 38enne stella nascente della sinistra.

Praticamente si sono confrontati due PD: da una parte quello ufficiale dell'apparato fatto di correnti e gruppi di potere romano/istituzionale, che ha occupato per un decennio i posti chiave facendosi la guerra e che i circoli hanno conferato e, dall'altra, quello esterno dell'elettorato di area disilluso e deluso dalla disastrosa gestione degli ultimi anni, che per motivazioni diversificate e non omogenee ha voltato le spalle alla dirigenza naziona, schierata con la continuità dell'usato sicuro Bonaccini, accettando il rischio Sclein come ultima spiaggia. Insomma occupy PD, alla fine, ha avuto successo sloggiando in tronco dai palazzi la vecchia gestione.

Per valutare la sorpresa rispetto alle previsioni che davano Bonaccini vincente - perché gli elettori hanno sempre confermato l'orientamento dei circoli come era stato prefigurato dagli esperti con un classico wishful thinking - bisogna partire da cento anni fa quando il sociologo Robert Michels formulò la legge ferrea dell'oligarchia, studiando proprio il partito socialdemocratico tedesco, che recita più o meno così: nelle forme associative strutturate come i partiti non vi è vera democrazia nel rapporto tra vertice e base perché pevalgono le elite staccate dal popolo e un'oligarchia connaturata alle logiche e alle esigenze delle grandi organizzazioni, alla psicologia del capo e di massa, anche quelle di sinistra, staccate dalla missione ideale del partito in modo autoreferenziale come si dice oggi.

La democrazia è nella competizione e nella scelta alternativa tra organizzazioni concorrenti, come ha insegnato Sartori, sul mercato politico elettorale da parte dei cittadini, mentre quella interna al partito è solo apparente in quanto vi predomina appunto la legge ferrea delle oligarchie e delle correnti. Tant'è che tutt' ora una parte dei vertici vorrebbe limitare le primarie ai soli iscritti o addirittura farne a meno, come accade spesso a livello locale, dove possono prevalere le logiche di potere della legge ferrea, controllate e governate dalle correnti, come dimostra la vittoria netta di Bonacini nelle primarie dei circoli e l'annuncio delle prime defezioni dopo la sua sconfitta irritare per l'irruzione della marziana.

Invece questa volta con la discesa in campo dell'esterna e neo iscritta Schlein si sono create le condizioni per il confronto democratico e alternativo, tra i due PD di cui sopra grazie al doppio turno, per cui una parte degli elettori che avevano scelto la defezione, per delusione dopo le ultime disastrose gestioni politiche, sono rientrati in gioco nelle primarie aperte agli esterni, secondo lo schema EVL di Hirschman (exit, Voice and loyalty).

Messa da parte l'opzione passiva dell'uscita dalla partecipazione, per un dissenso silenzioso e rinunciatario contro l'elite autoreferenziale perdente, hanno deciso di alzare la voce unendosi alla protesta di cui si è fatta portavoce e rappresentante pubblica la Shlein che ha riportato la gente ai gazebo per il ballottaggio; lei ha saputo cavalcare il malcontento tacito e la residua lealtà di una parte dei milioni di partecipanti alle precedenti primarie, rimasta orfana di espressione e rappresentanza fino a pochi mesi fa e che era rassegnata al disimpegno silenzioso, come nelle recenti elezioni regionali dominate proprio dell'estensione dell'ex popolo di sinistra.

Li ha convinti a partecipare proprio il gioco della concorrenza tra i due PD, quello dei circoli contro quello degli esterni allergico alla legge ferrea, perché se avessero concorso solo candidati interni i semplici elettori non avrebbero avuto l'occasione per alzare la voce contro i vertici e di certo non sarebbe stato raggiunto il milione di voti. Ma ora la legge ferrea tornerà in azione e vedremo se le prime mosse della neo segretaria saranno ancora nel suo segno, come tutto fa prevedere per la frammentazione del partito e la persistenza carsica delle correnti che sicuramente si riorganizzeranno e la condizioneranno.....a meno di un improbabile miracolo.

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