martedì 19 luglio 2016

Il Bersanellum? Dalla padella alla brace, per la gioa dei pentastellati!

Dopo Mattarellum, Porcellum, Italicum e Consultellum ecco che si profila il Bersanellum. Niente paura, è solo una versione riveduta del Mattarellum, grazie all'innesto del premio di maggioranza ma senza ballottaggio: con la nuova formula 3/4 di seggi verrebbero attribuiti nei collegi uninominali a turno unico e il restante 25% sarebbe suddiviso tra premio di maggioranza del 13% e in un 12% di seggi per il diritto di tribuna delle varie minoranze. Il Bersanellum tuttavia sembra proprio ignorare la sentenza di bocciatura del Porcellum del gennaio 2014, che aveva cassato due pilastri dell'orrendo Porcellum: il premio di maggioranza illimitato e soprattutto l'assenza di una soglia percentuale minima per la sua attribuzione.

Infatti il premio del 13% proposto dagli esponenti della sinistra PD tiene conto, da un lato, della prima indicazione della consulta, relativa alla limitata entità del premio di maggioranza, ma ignora completamente, dall'altro, la seconda condizione. Ovvero per legittimare il premio di maggioranza serve una "ragionevole" soglia minima per la sua attribuzione - come ribadisce in 5 passaggi la sentenza della Consulta - senza la quale qualsiasi legge elettorale rischia la bocciatura della Corte, come accaduto al Porcellum.

In un sistema tripolare infatti sia i voti che i seggi potrebbero essere distribuiti in modo abbastanza omogeneo tra le tre maggiori forze politiche e quindi il premio di maggioranza, attribuito al "vincitore", potrebbe essere assegnato anche ad una forza politica con consensi e/o seggi attorno al 30%, cioè ben al di sotto di quella soglia minima che, ad esempio, l'Italicum ha stabilito nel 40% al primo turno. Se poi le forze politiche in campo fossero 4, ipotesi a priori non impossibile come dimostra il caso spagnolo, il premio potrebbe essere attribuito addirittura ad un partito con il 20% o poco più dei voti. Possibile che gli esponenti della sinistra PD non abbiano considerato questo punto chiave della sentenza di bocciatura del Porcellum? Eppure le critiche all'Italicum di Bersani & C. si sono appuntate proprio sull'ipotesi che possano andare al secondo turno due partiti largamente minoritari.

Insomma il premietto di maggioranza ipotizzato dal Bersanellum, in presenza di una distribuzione tripolare dei seggi uninominali, potrebbe essere sia costituzionalmente illegittimo per mancanza di soglia sia insufficiente per attribuire al vincitore la maggioranza dei seggi in parlamento, e quindi inefficace per garantire la governabilità. Lo sarebbe stato invece, con molta probabilità, in un assetto bipolare come all'epoca del Mattarellum, in cui i due schieramenti si spartivano tra loro buona parte dei seggi e quindi un premio di maggioranza seppur limitato avrebbe garantito la maggioranza ad uno dei due contendenti.

Difficile spiegare poi la differenza tra capolista bloccato, oggetto degli strali dei detrattori dell'Italicum capeggiati dall'ex segretario PD, e candidato nel collegio uninominale: in entrambi i casi i papabili da inserire in cima alla lista o nel collegio uninominale sarebbero scelti dalle segreterie di partito, se non addirittura ad insindacabile giudizio dal capo partito. Come noto, e com'è accaduto nel recente passato, nei collegi uninominali considerati storicamente e statisticamente "sicuri" venivano "paracadutati" da Roma gli esponenti del vertice, il più delle volte frutto di una spartizione a tavolino tra i maggiorenti del partito o tra i capi-corrente, suscitando i malumori dei candidati locali espressione del territorio, altro che libera scelta degli elettori! I "catapultati" dal centro nei collegi sicuri sono l'equivalente dei capolisti bloccati dall'elezione garantita; perlomeno con l'Italicum l'elettore ha la possibilità, con la preferenza, di scegliere in modo esplicito e chiaro il proprio "beniamino" politico.

Ciò che stupisce di più è l'incapacità di comprendere che in un sistema politico frammentato e con un'offerta tripolare nessun sistema elettorale a turno unico, cioè di tipo "istruttivo", è in grado a priori di designare una chiara maggioranza parlamentare. Solo con una doppia votazione, ovvero con il ballottaggio tra due delle tre forze politiche più consistenti, è possibile portare a termine il processo di selezione della classe politica, l'unico metodo che può garantire un vincitore certo, designato direttamente dagli elettori grazie alla doppia chance elettorale attribuita loro dalla legge (e sottratta alle segreterie e ai vertici dei partiti-casta). Eppure la primarie americane sono li a dimostrare con l'evidenza dei fatti i vantaggi del processo di selezione politica dei candidati, che poi affronteranno il giudizio degli elettori.

Infine dalla proposta del Bersanellum emerge l'obiettivo squisitamente politico, contingente ed opportunistico, dell'ennesima riforma elettorale targata sinistra PD: sbarrare la strada ai pentastellati, impedendo che al secondo turno convergano sulla lista a cinque stelle voti di protesta e anti-sistema. Con il Bersanellum la sinistra PD fornisce ai grillini, dopo averli blanditi e corteggiati in più occasioni, un formidabile argomento propagandistico per contrapporsi ed attaccare di petto la casta dei partiti, che cambia le regole del gioco durante la partita, a proprio vantaggio, per impedire il cambiamento e come disperato tentativo di auto-difesa. Un'autentico assist per attirare altri consensi e vincere le elezioni!

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