Cosa spinge Enrico Letta a
battere il chiodo, come fa
periodicamente da qualche mese, per il superamento del Porcellum quando sa
benissimo che una parte essenziale della sua strana maggioranza vede la
“macellazione” del suino come fumo negli occhi? Qual'e' il suo disegno
tattico-strategico?
L'accoppiata settembrina tra
decadenza parlamentare del Cavaliere e inizio dell'iter parlamentare per la
modifica radicale della legge porcata, specie se con la formula del doppio
turno nazionale, rappresentano davvero una bomba ad orologeria pronta a
deflagrare sulla strana maggioranza. Perche' la scialuppa di salvataggio del
leader del PDL per restare alla testa della neo FI, nel caso in cui non
passasse la strategia dell'agibilità politica, e' proprio la garanzia di poter
contare su una pattuglia di fedelissimi grazie alle nomine dall'alto concesse
dal Porcellum. Già ora partono
quotidianamente gli avvertimenti minacciosi nel caso in cui alla ripresa passi
l'ineleggibilita' del Cavaliere, nella giunta senatoriale per le lezioni,
figuriamoci quando inizierà la discussione sulle proposte di revisione del
Porcellum! In questo clima evocare la liquidazione del la porcata e’ poco meno
che una provocazione, di cui farebbe le spese per primo lo stesso Letta.
Perche’ quindi proprio il presidente del consiglio si lancia in anatemi contro
la legge Calderoli? A stretto giro di posta, dopo le dichiarazioni di Letta al
meeting di CL a Rimini, come previsto e’ arrivato il niet del centrodestra a
modifiche radicali della legge elettorale, visto il clima generale.
Comincia a delinearsi quale
possa essere il ruolo dei pentastellati, che sulla revisione della legge
elettorale ancora non si sono sbilanciati ufficialmente, salvo le solite
sparate del loro leader da pulpito mediatico contro un'eventuale formula a
doppio turno e una predilezione generale per il proporzionale secco di modello
svizzero. Nonostante il disastroso esito delle ultime elezioni si dicono pronti
alla convocazione dei seggi, anche con
il Porcellum, in un’inedita alleanza con il Cavaliere e del tutto indifferenti
alla paralisi e all’ingovernabilitaà presente e garantita anche per il futuro.
Anche un ragazzino capirebbe che
qualsiasi formula, dal Porcellum con soglia minima per far scattare il premio
di maggioranza alla riedizione del vecchio Mattarellum, rischia di sortire in
caso di elezioni anticipate la situazione di ingovernabilità dell’attuale
senato. Ma di questo esito il Cavaliere non si duole affatto in compagnia di
Grillo che invece non se cura proprio, muoia Sansone con tutti i Filistei!
L'unica via d’uscita razionale e
di buon senso potrebbe arrivare dalla riedizione di una sorta di nuovo Comma
22. I meno giovani ricorderanno la paradossale regola che aveva ispirato
l'omonimo film pacifista degli anni settanta, tratto dal romanzo di Joseph
Heller Catch 22: «Chi è pazzo può chiedere di essere
esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle
missioni di volo non è pazzo» Ebbene Napolitano e’ stato chiaro, non si
torna alle urne con questa legge. Ergo, se si tenta di rivedere il Porcellum
radicalmente il governo cade e si torna alle urne ma non si puo’ tornare alle urne
senza la riforma del Porcellum! Insomma, per l’ennesima volta la politica si e’
incartata su se stessa.
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