Che errore madornale non aver modificato il Porcellum come
priorita' delle priorita' delle camere dopo il loro insediamento! Invece
si e' scelto di impostare una riforma
costituzionale in modo improprio lasciando per ultima la legge elettorale e
quindi concedendo un vantaggio a tutti coloro che vogliono lucrare
sull’ingovernabilita’ garantita dal Porcellum al senato ed ottenere vantaggi
per la rendita di posizione/interdizione acquisita. Ora non resta che sperare
nella fermezza di Re Giorgio che non dovrebbe sciogliere le Camere prima che sia
stata varata una legge elettorale decente.
L'ipotesi di recuperare il
Mattarellum, ma il doppio turno in collegi uninominali, rischiano di non
risolve il problema per via del tripolarismo bloccato e della frammentazione
territoriale del consenso verso le tre principali forze politiche; anche alla
Camera potrebbe venir fuori una situazione di ingovernabilita' come al senato e
quindi la necessita' di grandi coalizioni, tanto ampie quanto innaturali e
fragili. L'unica soluzione razionale, per conciliare rappresentatività
democratica e governabilità, sta in un
doppio turno nazionale e non locale per l'attribuzione del premio di
maggioranza alla coalizione vincente con designazione del premier, che si puo'
fare anche modificando il Porcellum: http://lf.tuparlamento.it/lf/initiative
/show/276.html
Il sistema ricalca quello vigente per le regionali (il
premio di maggioranza attribuito al “listino” del governatore vincente) ma con
la differenza sostanziale: il premio
nazionale per la governabilita' verrebbe attribuito al secondo turno, in caso
di mancato superamento della soglia minima del 40-45% al primo turno da parte
di un partito/coalizione. Questo per impedire che possa ottenere la maggioranza
assoluta un partito/coalizione che ottenga % inferiori al 40-45%, com’ e'
invece accaduto a febbraio con la pseudo-vittoria maggioritaria del
centrosinistra alla camera, conseguita in modo anti-democratico con meno del
30% dei consensi. L'On Violante e' stato incaricato di predisporre una proposta
simile di revisione del Porcellum, ma ora difficilmente andra' in porto:
http://intranews.sns.it/intranews/20130730/SIJ2013.PDF
L’abbinamento tra macro-circoscrizioni con voto di lista
proporzionale e “listino” nazionale del presidente a doppio turno, entrambe con
voto di preferenza, ha molteplici vantaggi pratici:
1-rende inutile la soglia di sbarramento, poco democratica e
giustamente contestata dai partiti minori,
perche’ rende possibile la rappresentanza anche di forze politiche
piccole o a radicamento locale, purche’ raggiungano la % minima utile ad
ottenere un seggio in una delle circoscrizioni regionali o sovraregionali (in
un collegio elettorale con in palio 30 seggi in basta raggiungere il 3,3% per
avere un parlamentare, mentre con 40 seggi sara’ sufficiente il 2,5%). Quindi
nessun rischio di dittatura della maggioranza ma garanzia di massima
rappresentativita’ proporzionale per tutti coloro che rivendicano questa
soluzione, dalla Lega ai grillini!
2-le maxi-circoscrizioni, a differenza del collegio
uninominale, sono meno a rischio di manipolazione, voto di scambio, influenze della criminalità e/o del
clientelismo/campanilismo per eleggere rappresentanti funzionali a vari
portatori locali di “interessi particolari”. Inoltre i collegi uninominali a
doppio turno, per via della frammentazione territoriale dei consensi e del
radicamento locale dei partiti, non garantiscono affatto di sortire una chiara
maggioranza di seggi nei due parlamenti. Infatti al doppio turno potrebbero
accedere diversi coppie di candidati variamente combinate in base al
radicamento locale dei tre gruppi di
“minoranza” (centrodestra, sinistra e grillini) e l’esito finale maggioritario,
nel senso di una chiara prevalenza di uno dei tre, non e’ affatto garantito,
potendosi spalmare il consenso locale in analoga misura sulle tre tipologie di
candidati, con esiti non diversi da quelli del Porcellum al Senato.
3-lo stesso discorso vale per il “listino” nazionale del
presidente (premio di maggioranza, eventualmente a doppio turno) in quanto le
preferenze andrebbero a personaggi pubblici di prestigio e notorieta’
nazionale, che non hanno bisogno di essere pubblicizzati o sponsorizzati da vari portatori di “interessi particolari
locali”, a scapito dell’interesse generale nazionale.
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