lunedì 14 ottobre 2013

Bipolarismo (di facciata) e legge elettorale

L’ultima dichiarazione del vicepremier Alfano è davvero paradossale: "Per quanto riguarda le istituzioni, noi siamo sostenitori di un sistema bipolare, da una parte con il centrodestra e dall'altra con la sinistra centro". Ecco l'ennesimo sfregio alla logica o meglio il trionfo del predicare bene e razzolare male: non ci vuole molto a realizzare che in un assetto tri-polare l'unico modo per confermare il bi-polarismo consiste nel "costringere" gli elettori, con un sistema elettorale a doppio turno, a scegliere tra due coalizioni alternative. Ogni altra soluzione proporzionale a turno unico, anche con il premio di maggioranza a soglia del 40-45%, porterebbe solo ad una paralisi da frammentazione proporzionale degli eletti in entrambe la camere, proprio come accade ora al senato. Dietro le dichiarazioni di facciata a favore della governabilità e dell’alternanza bipolare, gli anti bipolaristi tifano per una revisione gattopardesca del Porcellum in salsa iberica, ovverosia per il sostanziale ritorno al proporzionale in stile prima repubblica, ipotesi che si annuncia al Senato con la presentazione dell'ormai celebre "pillolato".

 Ad Alfano risponde implicitamente Matteo Renzi dalla sua convention di Bari, proponendo di iniziare dalla Camera l’iter di riforma del Porcellum, dove con i voti di PD, SEL e SC una vera riforma avrebbe via libera senza troppi intoppi o compromessi. Ma anche se passasse alla camera una riforma seria, ovvero con il doppio turno per il premio di maggioranza, lo stesso testo dovrà fare i conti con le forche caudine del senato, dove la convergenza di M5S e PDL su una legge proporzionale è nei fatti, perlomeno stando alle attuali posizioni. Questo è il problema! A meno che uno dei due partiti abbia un sussulto logico-razionale, il che è piuttosto improbabile visti gli interessi di parte che devono difendere a tutti i costi. Anzi è più probabile che faranno le barricate per impedire una legge coerente con l'impostazione bipolare. In teoria il PDL si dichiara ad ogni piè sospinto bipolarista ma poi in pratica si tiene stretto il porcellum specie in questa fase caotica di lotte intestine. I pentastellati invece sono chiaramente anti-bipolari e ultra-proporzionalisti, per cui sarà difficile convincerli. Le settimane passano tra annunci di riforme che non prendono forma, e a questo punto solo con un miracolo le camere potranno licenziare una legge decente prima del pronunciamento della Consulta di dicembre. Come volevasi dimostrare….
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